Dal rilievo
eseguito il 24 settembre il ghiacciaio risulta subire anche per l'anno
idrologico 2012/13 una forte contrazione, più marcata e decisamente percepibile
ad occhio nudo nel settore a monte della soglia rocciosa, dove, complice
l'esposizione S-SO e la mancanza di zone d'ombra, permane una modestissima
copertura nevosa disomogenea. La fronte sospesa del ghiacciaio, ormai separato
dalla sottostante lingua valliva, si attesta alla fine della stagione estiva ad
una quota di circa 3200/3250 m s.l.m.
La lingua
valliva fossile, priva di copertura nevosa residua, subisce al suo coronamento
l'influenza dell'acqua di fusione derivante dal ghiacciaio sospeso sovrastante,
che, scorrendo al di sotto del ghiacciaio stesso, al contatto con il substrato
roccioso, provoca fenomeni di sottoescavazione glaciale capaci di formare vere
e proprie cavità endoglaciali che si riempiono progressivamente della stessa
acqua di fusione che le ha create. Questo fenomeno, già osservato in altri
settori limitrofi, culmina con il crollo della volta della cavità e, in
funzione delle dinamiche della rete drenante endoglaciale, può rapidamente
esaurirsi con la fusione del ghiaccio crollato, lasciando solamente una
cicatrice nel ghiacciaio.
La morfologia della lingua fossile, rispetto all'anno precedente, non
risulta modificata in maniera sostanziale: questo settore risente infatti, per
buona parte della giornata, del beneficio dato dell'ombra della cresta rocciosa
del Trident
de Faudery che lo protegge dalla radiazione solare diretta. |
Il Ghiacciaio di Mont Gelé in una fotografia da elicottero; è visibile la presenza di scarso innevamento residuo nella zona superiore del ghiacciaio. (Foto FMS del 25/09/2013)
Formazione di una nuova cavità di collasso a monte di quella creatasi nel 2011, oggi sede un piccolo lago di contatto. (Foto FMS 24/09/2013)
Cunicolo formato dall'azione erosiva dell'acqua di scorrimento basale (fotografia FMS del 24/09/2013)
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