In relazione alle difficoltà logistiche riscontrate sul ghiacciaio di Pré
de Bard (legate soprattutto alle difficoltà di accesso ad alcuni settori del
ghiacciaio), per l'anno idrologico 2011/12 è stato deciso di misurare il
bilancio di massa sul ghiacciaio del Toula. Il ghiacciaio del Toula, infatti,
risulta di interesse in quanto:
- più facilmente accessibile rispetto al ghiacciaio di Pré de
Bard, anche senza l'utilizzo dell'elicottero (è in fatti raggiungibile dalle
Funivie del Monte Bianco);
- posto nella catena del Monte Bianco, come il ghiacciaio di
Pré de Bard;
- percorribile nella sua interezza.
Allo stesso tempo, però, per valutare la rappresentatività di un bilancio
di massa misurato sul ghiacciaio del Toula, è necessario tenere in conto la
forte presenza di sciatori su questo ghiacciaio, che durante l'inverno
rappresenta una discesa classica di fuori pista (itinerario comunque non
battuto da mezzi meccanici). Ci si è chiesti infatti se la frequentazione
sciistica fosse tale da modificare le dinamiche di accumulo su ghiacciaio,
modificando la qualità della neve e favorendo o meno la sua fusione.
Sul Toula non sono comunque stati eseguiti rilievi nivologici specifici per la
valutazione della qualità della neve (forma e dimensioni dei grani, resistenza,
temperatura), ma solo i normali rilievi necessari al calcolo del bilancio di massa.
Al termine della stagione di accumulo, il 24 maggio, sono state scavate due trincee per misurare lo
spessore e la densità degli strati del manto nevoso, al fine di stimare il
volume dell'accumulo di neve presente sul ghiacciaio. I risultati ottenuti durante questi rilievi sono analoghi a quelli dei rilievi eseguiti sul
ghiacciaio di Pré de Bard il 6 giugno. Per entrambi i ghiacciai è stato misurato
un accumulo massimo pari a 1831 mmWE.
Lo stesso si può dire per la neve misurata a luglio, quando sul
ghiacciaio del Pré de Bard erano ancora presenti 1168 mmWE e sul ghiacciaio del
Toula 1116 mmWE (rilievi eseguiti il 20 e il 24 luglio rispettivamente).
Su entrambi i ghiacciai, invece, a fine estate non era più presente neve
dell'inverno 2011/12, se non in chiazze sparse a quote superiori a 3100 m.
I primi risultati lasciano quindi ipotizzare che le condizioni invernali di
accumulo siano omogenee a livello della catena del Monte Bianco e che la
frequentazione invernale del ghiacciaio del Toula non modifichi sensibilmente
le dinamiche di accumulo e fusione del manto nevoso.
Per quanto riguarda l'ablazione, invece, le cinque paline ablatometriche installate sul Toula, durante l'estate 2012, hanno misurato diminuzioni dello
spessore di ghiacciaio variabili fra 1800 mm a 3100 m di quota e 5640 mm a 3770
m. Tali variazioni sono considerevoli, soprattutto se confrontate con i valori
misurati sul ghiacciaio di Pré de Bard (4230 mm di ghiaccio fusi a 2600 m di
quota).
La forte ablazione di ghiaccio ha determinato sul ghiacciaio del Toula un
bilancio di massa medio molto più negativo rispetto a quello del ghiacciaio di
Pré de Bard: -2563 mmWE rispetto a -1215 mmWE (immagine 1).
Rimane da verificare se queste differenze trovano una spiegazione
naturale nell'esposizione e nella morfologia dei due ghiacciai, oppure se sono
da imputare ad una differenza nei siti di installazione delle paline
ablatometriche.
Per dettagli in merito alle attività di misura del bilancio di massa del
ghiacciaio del Pré de Bard si rimanda alla specifica relazione.